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Profezie, laghi di catrame, serpi in seno & imbecilli vari


(ricordi di Facebook del 17 maggio 2019)

Ho il cuore in un lago di catrame, non la mente.


Sono sano come quasi tutti: Io sono all'interno della campana di normalità, che voi lo vogliate o no, che voi lo ammettiate o no, che sia in grado di dimostrarlo oppure no.


I malati, quelli veri, sono coloro i quali mi accusano di essere malato, sono quelli che si mentono a vicenda, sono le coppie che dopo mesi non trovano altri argomenti di affinità che la musica, le letture, le presunte affinità politiche, le vasche da bagno che prima condividevano con me.


I malati veri sono coloro i quali dicono sempre le stesse cose a persone diverse, sono quelli/e che fanno le stesse cose con persone diverse pensando di aver cambiato la loro condizione, che non si rendono conto neppure se glielo si urla in faccia che sono loro quelli sbagliati, quelli crudeli, quelli malati davvero che però non vogliono ammetterlo, che non vogliono riconoscerlo per non intaccare l'immagine che hanno di loro e nei confronti degli altri.


Sono quelli che credono di poter fare quello che vogliono solo perché la loro condizione economica e sociale glielo permette e pensano di poter tranquillamente calpestare i diritti altrui, di infamare gli altri, di rivoltarsi contro chi li ha accolti e li ha fatti crescere, che li ha riscaldati dentro la camicia dopo anni di disinteresse da parte di partner precedenti, salvo poi mordere come la favolistica serpe in seno.


Siete serpi in seno.

Non potrò mai provarlo, ma io lo so e lo sapete anche voi.


Aspetto solo che, come già vi ho detto, vi facciate schifo da soli, ma temo che la mia attesa sarà lunga come un ergastolo che, da totali rinnegati, mi procurerete e di cui ve ne farete pure vanto.


Quando la consapevolezza di un fatto che ti accade sotto il naso, una cosa che avevi subodorato ma a cui non volevi crederci per la fiducia che riponevi nella persona che ami, ti appare evidente come un elefante in un salotto, le reazioni possibili sono molteplici: la rifiuti, ti incazzi, vai in depressione, scleri, urli.


Impazzisci.


L'abisso ti si spalanca davanti e non ti servono spinte per caderci dentro, neppure dissimulate da amichevoli pacche sulle spalle. L'ipocrisia basta e avanza, le bugie, i sentimenti nascosti...non so neppure trovare le parole adatte per descrivere il tutto, è davvero complicato anche per uno che ha tre o quattro vocabolari completi a disposizione e parole sparse in molte altre lingue, arabe, africane e orientali.


La fiducia tradita, l'Amore tradito è la cosa peggiore che possa capitare a chiunque.


Ti interroghi, ti fai mille domande, ti addossi colpe, ricerchi colpe nell'altra persona che ritenevi "fedele" (degna di fiducia) e anche nel terzo estraneo che si incunea, che rapisce la tua Proserpina a cui fa mangiare il chicco di melograno pur di tenerla con sé agli Inferi, convincendola che invece la vita con te era un Inferno, trovando gioco facile facile se la persona che ami con tutto te stesso è rassegnata ad una vita di serena disperazione ma non solo non lo dice agli altri, non si confida con nessuno, ma non ha neppure una comunicazione aperta e sincera con te.


Se poi il tuo carattere è già di tuo fumantino per le svariate traversìe subite (famiglia anaffettiva, reclusioni di varia natura, fallimenti vari sia lavorativi che sentimentali) nella tua vita il gioco è fatto, la sconfitta inevitabile.


Ciò che non tollero è che mi si accusi gratuitamente di attacchi psicotici, di "sdoppiamenti di personalità", rinnegando ciò che per anni l'altra persona aveva sostenuto, difendendoti contro il mondo che ti si accanisce addosso, attaccando proprio il fianco che ho sempre avuto scoperto e che lei per anni ha difeso, ma che ora attacca mordendolo come una belva inferocita, aggiungendo letame al letamaio che già sopporto da sempre.


Non cerco scusanti, non voglio tirare acqua al mio mulino né fare il vittimista: non me ne frega un cazzo.


Cerco solo sincerità, sono stanco di non potermi fidare di nessuno.


Vorrei davvero che qualcuna di quelle "brave persone" che si puliscono sempre la bocca su di me facessero un giro di un quarto d'ora nelle mie scarpe, forse capirebbero qualcosa in più di me, forse anche loro piangerebbero per mesi senza consolazione, forse saprebbero cosa significa fidarsi ciecamente e venire continuamente traditi col sorriso sulle labbra.


Ho solo voglia di mandare a fare in culo tutti, senza distinzione, ma credo, voglio sperare nella mia assoluta imbecillità, che ancora qualcuno meriti la mia fiducia, almeno lo spero. Se così non fosse verrebbe dimostrata non la mia presunta "malattia psichica" ma solo la mia coglionaggine assoluta.


La mia unica malattia è il fidarmi troppo degli altri.


Amen.

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