Signora Presidente, Signor Procuratore, Giudici del Collegio.
Siamo qui riuniti oggi per celebrare il funerale della Giustizia, per tumulare la Ragione, per accendere la pira sotto ai piedi della Logica e del Buonsenso. Siamo qui per rendere omaggio all'Ideologia di Regime, al Pensiero Unico, alla Narrazione Dominante. Siamo qui, infine, per dimostrare che il Libero Pensiero è negletto e che il Sistema, di cui Voi siete ingranaggi consapevoli, lo teme al punto di condannarlo senza attenuanti, aprioristicamente, per partito preso e per pagamento ricevuto in termini economici o di prestigio sociale; poi bisognerebbe discriminare quale sia la Società che premia, quali siano i suoi valori, quali le sue inclinazioni, quali le sue metamorfosi.
Siamo qui, al cospetto di una forma di Popolo Italiano che non esiste se non nelle menti patologiche degli "ingranaggi" travestiti con toghe e tuniche, con uniformi e divise, che identificano sempre di più i veri Nemici del Vero Popolo Italiano, che niente ha a che vedere con la rappresentazione che se ne vuole dare a dispetto della realtà oggettiva e condivisa dalla maggioranza.
Siamo qui a celebrare una Casta che si è assicurata motu proprio prerogative Divine, composta da Pericolosi Psicopatici che, proprio a causa della loro patologia, pretendono di piegare le Leggi Comuni ai loro labirinti mentali, ai loro interessi politici, al loro rendiconto personale in termini di carriera, di remunerazione, di egotismo narcisista spinto a livelli criminali. Tutto questo ha un nome che non vi dirò ancora, ma che so che quando verrà pronunciato vi farà lo stesso effetto dell'acido buttato in faccia, vi farà contorcere e schiumare di rabbia, e mi farà prendere la condanna più memorabile dai tempi del "Processo" di Kafka.
Non importa.
Sono pronto.
Non vi temo.
Siete voi, che dovete temere me, perchè io NON HO PAURA DI VOI.
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