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Immagine del redattoreAndrea Pozzetto

Freddo dentro


Ho freddo.

Eppure c'è il sole, un sole caldo come non si vedeva da anni nel giorno di Pasquetta.

Mi siedo, cerco di farmi scaldare, ma nulla da fare, ho freddo.

Mi metto un maglione, eppure non mi scaldo.

E' un freddo che arriva da dentro, dal profondo, e non ci sono modi fisici per innalzare la temperatura, o forse sì, ce ne sarebbero anche, ma sono tutti preclusi, alcuni addirittura proibiti.

Ho freddo.

Scaldarmi non posso, devo cercare un modo per non sentire più il gelo dell'anima, di un cuore massacrato, di una mente che vaga nel buio di domande senza risposta, di mancanze, di assenze.

Ho freddo.

Mi apro una birra, sono a stomaco vuoto e non ho ho voglia di cucinare. Forse l'alcol mi scalderà o forse semplicemente mi aiuterà a diventare insensibile ai sentieri ghiacciati che percorro con gambe incerte e passi spaventati dall'ignoto.

Ho freddo.

Forse va bene così, forse non devo neppure tentare di cambiare la mia condizione, che anche se lo facessi sarebbe un cambiamento temporaneo e poi tornerei a sentire freddo.

Ho freddo.

E' la temperatura di un'anima svuotata.

Mi ci devo abituare, devo rassegnarmi, questo è e sarà il mio clima. 13 aprile 2020

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