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Immagine del redattoreAndrea Pozzetto

La Fata del Bosco



Nella radura melmosa

Dei miei pensieri

Cammino affannato,

Incespico, cado.

Nessun fermo sostegno,

Nessun roccioso appoggio,

Nessun sollievo al mio

Peregrinare pietoso.

Mi intorcino, mi dibatto,

Mi imbratto di fango viscido

Che mi abbraccia, vischioso,

Mi trattiene e mi sommerge,

Diviene sabbia mobile

Che vuole deglutirmi,

E diventa facile sognare

Di abbandonarmi per sempre

Nelle putride fauci del mostro

Che si nutre di ogni mia disperazione.



Ma ho visto ieri, in lontananza,

Una giovane strega, una vecchia fata,

Che a piedi nudi

Leggera avanza.

Ho visto che

Attorno ai suoi passi

Tutto trasmuta, crescono muschi ed erbe,

Cespugli di lavanda e rosmarino

E rosa canina e gelsi

Prendono vita dove lascia cadere

Il suo sguardo

Luminoso e benevolo,

E sento che l'orrida bestia

Che mi imprigiona

La teme e la rifugge

Come il fuoco,

E di quel fuoco mi arriva già

Una Scintilla.


Corri in mio aiuto, tendimi la tua mano sottile,

Posa su di me il tuo sguardo grazioso,

Fata del bosco, e troverò il coraggio

E la speranza

Di amare ancora.

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