Nella radura melmosa
Dei miei pensieri
Cammino affannato,
Incespico, cado.
Nessun fermo sostegno,
Nessun roccioso appoggio,
Nessun sollievo al mio
Peregrinare pietoso.
Mi intorcino, mi dibatto,
Mi imbratto di fango viscido
Che mi abbraccia, vischioso,
Mi trattiene e mi sommerge,
Diviene sabbia mobile
Che vuole deglutirmi,
E diventa facile sognare
Di abbandonarmi per sempre
Nelle putride fauci del mostro
Che si nutre di ogni mia disperazione.
Ma ho visto ieri, in lontananza,
Una giovane strega, una vecchia fata,
Che a piedi nudi
Leggera avanza.
Ho visto che
Attorno ai suoi passi
Tutto trasmuta, crescono muschi ed erbe,
Cespugli di lavanda e rosmarino
E rosa canina e gelsi
Prendono vita dove lascia cadere
Il suo sguardo
Luminoso e benevolo,
E sento che l'orrida bestia
Che mi imprigiona
La teme e la rifugge
Come il fuoco,
E di quel fuoco mi arriva già
Una Scintilla.
Corri in mio aiuto, tendimi la tua mano sottile,
Posa su di me il tuo sguardo grazioso,
Fata del bosco, e troverò il coraggio
E la speranza
Di amare ancora.
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